Il nuovo anno accademico sarà un anno difficile soprattutto a causa del coronavirus. Lo sarà per il mondo intero e dunque, a maggior ragione, per la nostra Associazione che opera in un territorio tra i più disagiati e meno attrezzati d’Italia. Troppe, poi, le incognite a livello regionale: dalla situazione economica, al problema del lavoro, all’ambiente, alla scuola.
Da queste brevi considerazioni ne discende che confermeremo l’impianto che ci siamo dati nel tempo, ma inseriremo modifiche imposti dalla situazione eccezionale nella quale ci troviamo. Decideremo, di conseguenza, con voi quali iniziative si faranno in presenza, quali on line. Fermo restando che tenteremo di privilegiare le attività in presenza, ma organizzate in modo tale da garantire la salute dei soci.
La pandemia mette tutti a dura prova. Mette il mondo, l’Europa, l’Italia nella necessità di cambiare profondamente il modello di sviluppo e lo stile di vita che finora si sono affermati. Il modo migliore per affrontare questa fase è viverla come opportunità per produrre cambiamenti che ci permettano di affrontare l’oggi e il domani, evitando che i mali di questo secolo si ripresentino in futuro addirittura più cruenti che in passato.
Consapevoli che cambiamenti così profondi avranno bisogno di nuove scelte politiche, economiche, istituzionali, ma anche culturali. In particolare di innovazioni tecnologiche, di digitalizzazione del sistema, di green economy, di un salto di qualità della ricerca e perfino di un’organizzazione diversa della democrazia in direzione di una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita pubblica.
In questo contesto s’inserisce il ruolo del Terzo settore e della Università Popolare Cattolica in particolare.
Il ruolo delle scuole, delle Università, dello Stato dovranno essere rafforzate, ma non basteranno da soli a preparare i cittadini attivi del futuro. C’è bisogno dell’impegno del Terzo Settore e delle università Popolari che possono arrivare dove lo Stato non arriva. C’è bisogno del loro supporto soprattutto per colmare l’analfabetismo funzionale che è destinato ad aumentare con l’incremento dell’uso delle nuove tecnologie e dell’informatica. Sarà, dunque, necessario un processo di incessante aggiornamento, di una continua manutenzione della mente e, quindi, di riscoprire e valorizzare il processo di apprendimento permanente.
In questo percorso noi ci poniamo l’obiettivo di favorire lo sviluppo di una società coesa e solidale, la promozione sociale non si realizza solo con iniziative verso il disagio economico, gli immigrati, gli handicappati, i senza lavoro, che noi promuoviamo e dobbiamo continuare a perseguire, ma anche attraverso iniziative mirate al disagio culturale.
